venerdì 11 aprile 2014

Il mio psicanalista si è suicidato

Quando ci rivolgiamo a qualcuno che vorremmo si prendesse cura dinoi, della nostra salute fisica o psichica, spesso siamo abituati ad immaginarlo incrollabile, sicuro di se e privo di ogni fragilità. A sfatare questo mito, ci pensa Gabriele Aprea, che con sarcasmo e ironia già dal titolo, :(Il mio psicanalista si è suicidato.) ci mostrerà una figura tutt'altro che compatta ed incrollabile. Avete mai provato a chiedervi cosa accadrebbe se improvvisamente, entrando nello studio del vostro psicoanalista fosse lui a stendersi sul lettino costringendo inevitabilmente voi a restare dall'altra parte della scrivania? Se ad un certo punto fosse lui a decidere di mettersi a nudo raccontando a voi la propriavita permettendovi di scoprire una personalità estremamente fragile e problematica? Questo libro si propone in poche pagine e con una lettura fluida e divertente, di far comprendere come anche un medico prima di essere tale è un uomo che come tutti dunque è spesso fragile, triste, impaurito e solo davanti alle difficoltà della vita e non sempre anche chi dovrebbe almeno per la professione a cui è chiamato/a riesce a reggerne il peso, non perdendo tuttavia la voglia,  ne la capacità di curare, ma prova  solo la momentanea difficoltà di perdersi in sestesso e nella sua vita di essereumano, anche perchè, come direbbe Yung:" -solo il medico ferito può guarire."