giovedì 7 luglio 2011

Solo e pensoso.

Altra opera letteraria che ho avuto modo di conoscere e  amare al liceo, e questa tratta dal canzoniere di Francesco Petrarca.



    Solo e pensoso i più deserti campi

vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto
per fuggire intenti ove vestigio uman l'arena stampi.
Solitario e pensieroso i luoghi più abbandonati
vado segnando con il mio passo lento e cadenzato
e rivolgo lo sguardo, attento ad evitare
ogni luogo toccato da orma umana.
Altro schermo non trovo che mi scampi

dal manifesto accorger de le genti,

perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
Altro rifugio non so trovare che mi protegga
dall'attenzione ( indiscreta ) della gente;
< poiché > nei miei gesti privi di ogni serenità
esteriormente si intuisce come io, nell'intimo, arda d'amore:
sì ch'io mi credo omai che monti et piagge

e fiumi et selve sappian di che tempre

sia la mia vita,
ch'è celata altrui.
cosicché credo ormai che monti, pianure
fiumi, boschi conoscano di che tenore
è la mia vita, che pure è tenuta segreta agli altri.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge

cercar non so
ch'Amor non venga sempre

ragionando con meco, et io co·llui.

Del resto nessun angusto e solitario luogo
so trovare, in cui Amore non mi accompagni in ogni istante
parlando con me ed io con lui.

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