Solo e pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi e lenti, e gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio uman l'arena stampi. | Solitario e pensieroso i luoghi più abbandonati vado segnando con il mio passo lento e cadenzato e rivolgo lo sguardo, attento ad evitare ogni luogo toccato da orma umana. |
| Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d'alegrezza spenti di fuor si legge com'io dentro avampi: | Altro rifugio non so trovare che mi protegga dall'attenzione ( indiscreta ) della gente; < poiché > nei miei gesti privi di ogni serenità esteriormente si intuisce come io, nell'intimo, arda d'amore: |
| sì ch'io mi credo omai che monti et piagge e fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch'è celata altrui. | cosicché credo ormai che monti, pianure fiumi, boschi conoscano di che tenore è la mia vita, che pure è tenuta segreta agli altri. |
| Ma pur sì aspre vie né sì selvagge cercar non so ch'Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co·llui. | Del resto nessun angusto e solitario luogo so trovare, in cui Amore non mi accompagni in ogni istante parlando con me ed io con lui. |
giovedì 7 luglio 2011
Solo e pensoso.
Altra opera letteraria che ho avuto modo di conoscere e amare al liceo, e questa tratta dal canzoniere di Francesco Petrarca.
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