lunedì 26 agosto 2013

Il gioco dell'angelo

Tutto ha inizio quando Don   Basilio, vice direttore del giornale per il quale lavora David Martin, ordinerà a quest'ultimo, su indicazione del ricco magnate barcellonese, migliore amico e mentore dello stesso David,don Pedro Vidal, di scrivere dei racconti a puntate per il giornale. Ben presto, questa promozione, attirerà le invidie e le inimicizie dei colleghi di David che, abbandonando il giornale, si troverà a ricevere un prestigioso incarico, che gli  farà ben presto rendere conto che tutto ha un prezzo anche e soprattutto ciò che più desideriamo e spesso il prezzo che ci viene chiesto, ha un valore molto più alto di ciò per cui lo stiamo pagando. Nel secondo capitolo della saga che tante emozioni ci ha regalato con l'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafon, torna per noi nel cimitero dei libri dimenticati, ripercorrendo tra le altre, le vicende della libreria di Sempere e figli dove tutto ebbe inizio, snodando le trame  su come,dove, e perchè tutto iniziò. Nonostante il gioco dell'angelo sia il secondo della quadrilogia di quest'avvincente saga, fino alla fine, apparirà tutto molto disconnesso e con troppi personaggi tra i quali a volte si avrà l'impressione di perdersi, con trame troppo difficili da ricordare per essere ricomposte e riannodate. Solo il finale, ci fornirà memorabili colpi di scena difficili da immaginare, regalandoci come sempre nello stile  di Zafon,un finale mozzafiato e inaspettato, che ancora una volta, ci faranno amare la saga e il suo autore.

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