Silvano detto Silver è un uomo di provincia, un uomo più da cappuccino che da aperitivo. da ex pugile, si ritroverà uscito di prigione a dover ricominciare, facendo il magazziniere di una squadra di calcio. Un giorno Silver si ritroverà ad essere l'allenatore di quella squadra che per tanti anni aveva soltanto visto giocare. Se non amate il calcio o non ve ne intendete come la sottoscritta, potrete trovare a tratti noioso questo libro nei suoi tecnicismi, necessari però a rendere comprensibile e fluida la storia. Scorrevole e semplice come sempre ma straordinario nel suo modo di scrivere, anche questa volta Faletti non si esime dal regalare aal suo pubblico una storia avvincente è piena di colpi discena, dal finale bello e commovente.
giovedì 28 agosto 2014
lunedì 25 agosto 2014
Attimi
Attimi intensi, in cui i ricordi si aprono davanti a te come fiori immensi. Sbocciano rigogliosi, vivi e colorati, per farti pensare che infondo, non li hai mai dimenticati. Attimi di gioia, di felicità estrema, che non lasciano spazio a dolore, dubbi, incertezze, perplessità o a nessun tipo di problema. Attimi di dolore, in cui tutto sembra incerto, perduto, come la fine di un amore. Attimi di passione, di sconfitta di rabbia, come giorni trascorsi a sentirsi chiusi in una gabbia, fisica o mentale, attimi in cui pensi che la vita è sorprendente perché niente è mai uguale. Attimi di follia, di delusione di dispiacere, come l'amarezza per un traguardo ambito che non si riesce ad ottenere. Attimi come sempre, come tutto o niente, attimi che scorrono e si rincorrono, lasciando l'uomo impotente che vorrebbe imprimerli, afferrarli, fermarli o semplicemente catturarli in un istante, come il flash di una foto che ne imprime un frammento, fa rivivere un momento, ne conserva un ricordo, o un sentimento. Attimi, come un attimo è la vita che racchiude avvolgendo ogni cosa, nella sua straordinaria bellezza che ogni giorno appare sempre meravigliosa in un modo diverso, perché ogni giorno a in se anche un minimo dettaglio mai veramente uguale a se stesso, ed è per questo che ogni attimo andrebbe sempre vissuto e mai perso.
venerdì 22 agosto 2014
Io sono Dio
«LE GUERRE FINISCONO. L'ODIO DURA PER SEMPRE».
Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in
scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi
mentali. Non le guarda negli occhi a una ad una mentre muoiono, anche
perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo.
Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una
solida immagine ed un fotoreporter con un passato discutibile da farsi
perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno
rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile
per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane.
Un uomo che dice di essere Dio.
Come mi accade ogni qual volta in cui mi riesce difficile riassumere la trama di un libro, per poterlo fare al meglio, scelgo di avvalermi delle trame contenute negli stessi libri o su internet, cosa per la quale ho optato anche questa volta.
Solitamente, non leggo mai in modo consecutivo libri dello stesso autore, fatta eccezione per le saghe. Questa volta però, dal momento che ogni suo libro mi è piaciuto fin dal primo, ho deciso di leggerli tutti di seguito per scoprire ad ogni nuovo romanzo, che Faletti è un ottimo scrittore che non ha nulla da invidiare ai grandi maestri del giallo, italiani e non. A differenza degli altri libri, io sono Dio ha un ritmo più lento e un po più confusionario, sembra non catturare il lettore con la stessa intensità fin dalle sue prime pagine ma poi, andando avanti, ogni tassello prende il suo posto e tutto si compone, tutto diventa attraente, intrigante, sorprendente e veloce, come solo Giorgio Faletti sa fare, assorbendo e catturando il lettore fino alla fine, per trovare un finale inaspettato che vi lascerà di stucco al quale mai si sarebbe potuto pensare, perchè non vi sono accenni dall'inizio alla fine. Come per tutti gli altri, anche questa volta, il mio auspicio è che pure da questo libro, possa essere tratto un film.
Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in
scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi
mentali. Non le guarda negli occhi a una ad una mentre muoiono, anche
perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo.
Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una
solida immagine ed un fotoreporter con un passato discutibile da farsi
perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno
rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile
per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane.
Un uomo che dice di essere Dio.
Come mi accade ogni qual volta in cui mi riesce difficile riassumere la trama di un libro, per poterlo fare al meglio, scelgo di avvalermi delle trame contenute negli stessi libri o su internet, cosa per la quale ho optato anche questa volta.
Solitamente, non leggo mai in modo consecutivo libri dello stesso autore, fatta eccezione per le saghe. Questa volta però, dal momento che ogni suo libro mi è piaciuto fin dal primo, ho deciso di leggerli tutti di seguito per scoprire ad ogni nuovo romanzo, che Faletti è un ottimo scrittore che non ha nulla da invidiare ai grandi maestri del giallo, italiani e non. A differenza degli altri libri, io sono Dio ha un ritmo più lento e un po più confusionario, sembra non catturare il lettore con la stessa intensità fin dalle sue prime pagine ma poi, andando avanti, ogni tassello prende il suo posto e tutto si compone, tutto diventa attraente, intrigante, sorprendente e veloce, come solo Giorgio Faletti sa fare, assorbendo e catturando il lettore fino alla fine, per trovare un finale inaspettato che vi lascerà di stucco al quale mai si sarebbe potuto pensare, perchè non vi sono accenni dall'inizio alla fine. Come per tutti gli altri, anche questa volta, il mio auspicio è che pure da questo libro, possa essere tratto un film.
giovedì 7 agosto 2014
Fuori da un evidente destino
"Il passato è il posto più difficile a cui tornare". "è meglio perdersi in un viaggio impossibile che non partire." Lo sa bene Jim, nipote di uno dei più grandi capi indiani, che torna nella cittadina di Flagstaf dove ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza e dalla quale ha sempre cercato di fuggire, sperando di non ritornare mai, facendo dell'inquietudine e dell'altrove il suo modus vivendi. Jim si ritroverà a fare i conti con un passato più intenso e doloroso di quanto egli stesso potesse immaginare, che lo porterà a rendersi conto che le persone non cambiano, si ritrovano.
Quando si leggono più libri dello stesso autore e si reputano molto belli, sembra impossibile che lo stesso autore riesca a scrivere sempre meglio, intessendo nelle sue storie trame sempre più intricate, avvolgenti, avvincenti, che tengono letteralmente il lettore incollato alle pagine... Non è impossibile, se l'autore in questione è sempre Giorgio faletti che anche in fuori da un evidente destino, riesce a regalare emozione, commozione, empatia con i suoi personaggi, ancor più che nei libri precedenti... Da leggere, assolutamente!
Quando si leggono più libri dello stesso autore e si reputano molto belli, sembra impossibile che lo stesso autore riesca a scrivere sempre meglio, intessendo nelle sue storie trame sempre più intricate, avvolgenti, avvincenti, che tengono letteralmente il lettore incollato alle pagine... Non è impossibile, se l'autore in questione è sempre Giorgio faletti che anche in fuori da un evidente destino, riesce a regalare emozione, commozione, empatia con i suoi personaggi, ancor più che nei libri precedenti... Da leggere, assolutamente!
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