giovedì 17 luglio 2014

Io uccido

Una serie di omicidi, preceduti da una telefonata a radio Montecarlo, sconvolgono il principato di Monaco che solitamente, oltre ad essere apprezzato per la sua ricchezza è considerato un posto tranquillo e sicuro, dove non succede mai niente di allarmante, tantomeno ritrovarsi a dover dare la caccia ad un feroce serial killer che, dopo aver ucciso le sue vittime, decide di lasciarle senza volto. Quando si legge un libro molto conosciuto, è difficile non correre il rischio di dire qualcosa che non sia già stato detto aggiungendo qualcosa di nuovo a quanto già non si sappia. Da un punto di vista strettamente personale, il libro mi ha lasciata stupita, nel ritrovarmi a provare un senso di tenerezza e sincero dispiacere per un assassino che seppur spietato, non si può considerare del tutto mostruoso. Le ragioni di questi sentimenti quasi affettivi nei confronti di un personaggio in fondo abbietto per ciò che ha commesso, le lascio scoprire a voi, non negandovi il piacere di una lettura intensa, coinvolgente è scritta davvero con stile, che vi lascerà stupiti e vi farà immergere nella storia dall'inizio alla fine, senza mai riuscire a staccarvi, generando in voi il pensiero, la curiosità e la voglia di continuare, anche mentre per qualche motivo, sarete lontani dalle sue pagine. A pochi giorni dalla scomparsa del suo autore, Giorgio Faletti, tutto ciò che posso dire che questo, è uno dei pochi casi in cui, quando si usa la parola grande nei confronti di qualcuno che ci ha lasciato non si esagera, e non si tratta di banale e facile ipocrisia, quell'ipocrisia che spesso, fa apparire grande qualcuno, solo dopo averci lasciato. Faletti lo era in vita è lo resterà anche nel ricordo di chi, rileggendo le sue opere, guardando i suoi film e  filmati, ascoltando la sua musica, sceglierà di farlo rivivere. 

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