martedì 19 gennaio 2016
La bella società
Mi approprio indebitamente del titolo di un film sembrerebbe non bellissimo, ma non avendolo visto non posso esprimere opinioni in merito, per descrivere ciò che penso inerente a quanto mi è capitato di vedere uscendo in questi giorni tra treni, ristoranti etc... Ormai quando si è a cena, non si ode più il piacevole brusio delle conversazioni dei commensali, ma il suono degli smartphone che annunciano questa o quella notifica di un messaggio, un'app, un tweet etc... Sui treni fino a qualche tempo fa, si conversava con i vicini e diventava inevitabilmente un modo per conoscere nuova gente, adesso si guardano i video idioti che gli amici ci inoltrano o si leggono le catene.
La schiavitù della tecnologia usata male non risparrmia nessuno, dal più anziano al più piccino.
Ok, non ho scoperto l'acqua calda, ne sono più che consapevole è come tutti, anch'io amo la tecnologia, ne faccio un uso quotidiano, mi piace conoscere ogni nuovo ausilio ma spesso, se sono in compagnia, a cena o con amici, adoro staccare tutto e godermi ogni conversazione, ogni suono, profumo, sensazione che il mondo abbia voglia di riservarmi.
Mi chiedo perchè, di ogni cosa, messa a nostra disposizione per farne un uso corretto, buono e non esagerato, dobbiamo sempre eccedere smodatamente al punto di perdere i contatti con noi stessi, la dimensione, la gente e il mondo che ci circonda? Non voglio soffermarmi sulle conseguenze psicologiche di tutto ciò, perchè non basterebbero ore. Mi limito solo a chiedermi dove stia il confine tra vita social e vita sociale? Abbiamo il mondo sul palmo di una mano ma spesso ci ritroviamo soli all'interno di una stanza a digitare su una tastiera o su uno schermo!
e quel che èpeggio, continuiamo a farlo anche se all'interno di quella stessa stanza con noi c'è un altro essere umano!
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