lunedì 24 ottobre 2016
Quando la musica non cambia (3 messaggi in segreteria)
Il rock è stato accusato di satanismo, Marylin Manson di essere l'anti-cristo, i beatles, anche loro, se le canzoni si ascoltano al contrario, sembrano trasmettere messaggi tuttaltro che positivi. Il rap poi, da sempre accusato di lanciare messaggi ignobili e cattivi ai giovani, soprattutto quando faceva capolino in Italia negli anni90, mal compreso e mal digerito da critica e pubblico, almeno una porzione di pubblico, quello definito da molti politically correct, o moralista se vogliamo essere più diretti. ebbene, a finire nel mirino di centinaia di polemiche, è ancora la musica rap, o meglio i suoi testi, uno in particolare a dire il vero. Lo scorso 14 ottobre infatti, è uscito terza stagione, il nuovo album di Emis Killa. ad essere incriminato è il testo tre messaggi in segreteria, che descrive l'esasperazione di un ragazzo che non si rassegna al fatto di essere stato lasciato. Il testo secondo molti, potrebbe indurre alla violenza sulle donne, cosa già poco edificante di per sè, della quale non se ne sentirebbe certo il bisogno in un periodo come questo, in cui i femminicidi sono tristemente all'ordine del giorno. Fin dalla prima volta in cui ho ascoltato il testo, solo una per la verità, ho immediatamente pensato che non sarebbe passato inosservato, però ho colto la voglia di provocare, di far passare un messaggio in maniera troppo cruda e diretta, spesso la maniera dei rapper, al punto da rischiare di essere fraintesa. e i fraintendimenti non sono tardati ad arrivare, almeno a parere di Emis Killa, il quale sostiene infatti, che questo è il suo modo per urlare la sua disapprovazione contro la violenza, che ama l'universo femminile e che, attraverso le parole di questo brano, ha voluto parlare di un argomento di cui si parla sempre troppo poco, anche a costo di sollevare un polverone.
Da psicologa è appassionata di musica di ogni genere, dico solo che tutto dipende da chi ascolta, dalle fragilità, dagli stati d'animo, dai periodi di chi fruisce di quel testo messo in musica. Da questo punto di vista sì, forse, chi canta ha una qualche responsabilità, ma di contro, è anche vero che si tende immediatamente a mettere alla gogna, incriminando forse con facilità estrema e immediata, senza provare a leggere tra le righe ciò che potrebbe nascondersi dietro ad un testo in apparenza così crudo e difficile da sentire, al punto da risultare fastidioso o deleterio. non ci si chiede, se oltre a ciò che si ascolta in superfice, andando in profondità, scomponendo anche ogni parola se è necessario, il messaggio che si cela dietro all'intera canzone sia un altro o se invece, appaia in tutto il suo orrido fastidio per come ci viene proposta a primo impatto. Non voglio esprimere alcun giudizio in merito, solofornire a voi lettori la possibilità di farvi un'idea, pubblicando quì di seguito il testo integrale del brano in oggetto.
Baby, ciao sono ancora io
anche oggi è la solita storia.
Ultimamente ti ho chiamata così tanto
che ho imparato il numero a memoria
sì lo so che ti da noia io faccia così,
scusami ma no, non me ne capacito
negare ogni legame e sparire così
come se nulla fosse, tu non ne sei capace no
so che sei in casa, però non rispondi
finestre chiuse tu lì che mi ascolti
io con le idee confuse tu che confondi
tutte le mie scuse per stalking.
Pieno di accuse accusando ogni colpo
a denti stretti, sto masticando il mio orgoglio
fantasticando nel sonno una voce fa pronto
e mi sveglio dal sogno e si ferma il mondo.
Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
anche stavolta ero io con un buco allo stomaco
qui è sempre il solito dramma è solamente un altro déjavu
tu ti allontani un po' di più
e il tuo telefono fa tu tu
chiamo e butti giù giù
la segreteria dice "in questo momento sono via
ma se sei tu, tu non chiamare più più"
ma son sempre io, che anche oggi lascio il cuore nella tua segreteria.
Ennesimo messaggio dopo il beep
ho provato a contattarti mercoledì
perché ho un amico che ti ha vista in centro
che parlavi con uno e io non ci sto dentro.
E no, che non è mica detto che sia come penso
ma da una settimana hai il cellulare spento
lo so sono egoista, un bastardo
ma preferisco saperti morta che con un altro,
non vuoi sapere che cosa faccio e con chi passo tutte le sere
non vuoi sentire la mia voce, non mi vuoi vedere
ma a volte parlo dalla radio e compaio in tele
e la città parla di me, tu nascosta dietro una bugia
siamo follia ma il peggio dei due ancora non so chi sia
io che intaso di messaggi la tua segreteria
o tu che fai lo scema in giro ma in segreto sei mia.
Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
anche stavolta ero io, con un buco allo stomaco
qui è sempre il solito dramma è solamente un altro déjavu
tu ti allontani un po di più
e il tuo telefono fa tu tu, chiamo e butti giù giù
la segreteria dice "in questo momento sono via
ma se sei tu tu non chiamare più più"
ma son sempre io che anche oggi lascio il cuore nella tua segreteria
Ultimamente c'ho pensieri scuri
non credo a niente è inutile che giuri
ieri era il mio compleanno lo sanno anche i muri,
io ti aspettavo tu nemmeno mi hai fatto gli auguri
eri stata avvertita, ricordi quegli scleri?
Io te l'avevo detto "baby, ho dei problemi seri"
e ora hai paura perché tutti quei brutti pensieri
da qualche giorno hanno iniziato a diventare veri
e adesso guido verso casa tua che vivi a Monza
pieno di cattive idee dettate da una sbronza
volevo abbassare le armi e ora dovrò spararti
non mi dire di calmarmi, è tardi stronza!
Fanculo il senso di colpa, non ci saranno sbocchi
voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi,
io ci ho provato e tu mi hai detto no
e ora con quella cornetta ti ci strozzerò
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