venerdì 9 novembre 2018
Le otto montagne
Pietro sa che i suoi genitori, hanno una passione smodata per la montagna, suo padre in particolare, prova a trasmettergliela fin dall'infanzia, cosa che lo condurrà a trasferirsi con Pietro e la madre, in un piccolo paesino dove Pietro, tra quelle montagne conoscerà Bruno, e sarà un'amicizia che lo accompagnerà anche da adulto.
Per quanto non brutto da un punto di vista descrittivo e naturalistico in cui l'autore si dilunga spesso troppo, il libro narra di una storia triste, fatta di natura e solitudine, che fanno apparire il tutto quasi claustrofobico, come se le montagne di cui parla non fornissero via d'uscita.
A parere di chi scrive, il libro è troppo impregnato di sentimenti come la tristezza e la solitudine, anacronistico a tratti sia per il periodo in cui la storia a volte ci riporta con i suoi flash back, sia per le vite dei protagonisti che, troppo incentrate sulla natura, non hanno alcun briciolo di modernità. neanche l'amicizia tra Pietro e Bruno, o il segreto che i genitori nascondono su quelle montagne per le quali provano tanto amore, riesce a donare luce a questo libro, che visto il finale, resta tetro, triste e cupo, seppur nel buon intento di evocare in chi legge umanità, buoni sentimenti e amore per la natura, a dispetto della città vista solo come soffocante e caotica.
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