giovedì 8 novembre 2018

So che un giorno tornerai

Emma avrebbe dovuto chiamarsi Giorgio, ed essere un maschio perchè Pasquale, l'uomo calabrese di cui la madre Angela Triestina si è perdutamente ed irrimediabilmente innamorata e con il quale l'ha messa al mondo, le aveva detto che essendo già sposato, avrebbe riconosciuto il bambino solo se fosse stato un maschio ma quando a nascere è Emma, per la madre è un grosso trauma. Così, Emma crescerà in una famiglia numerosa che l'amerà moltissimo, composta da due nonni e 4 zii molto stravaganti ed eterogenei, ma quasi senza genitori e soprattutto senza sua madre, cosa che la indurrà a fare di tutto per essere un maschio, nella convinzione e con la speranza, che la madre possa accettarla e tornare definitivamente da lei. Luca Bianchini ci conduce per mano in una storia complessa, controversa e articolata, in cui ogni errore dei protagonisti sembra ripetersi ma spesso viene evitato per un soffio. Tra i suoi libri, questo a parere di chi scrive è forse il meno bello, ma non è comunque brutto ed è piacevole, nonostante il finale forse per certi aspetti un po' scontato, e compreso nel titolo.

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