venerdì 9 novembre 2018

Le otto montagne

Pietro sa che i suoi genitori, hanno una passione smodata per la montagna, suo padre in particolare, prova a trasmettergliela fin dall'infanzia, cosa che lo condurrà a trasferirsi con Pietro e la madre, in un piccolo paesino dove Pietro, tra quelle montagne conoscerà Bruno, e sarà un'amicizia che lo accompagnerà anche da adulto. Per quanto non brutto da un punto di vista descrittivo e naturalistico in cui l'autore si dilunga spesso troppo, il libro narra di una storia triste, fatta di natura e solitudine, che fanno apparire il tutto quasi claustrofobico, come se le montagne di cui parla non fornissero via d'uscita. A parere di chi scrive, il libro è troppo impregnato di sentimenti come la tristezza e la solitudine, anacronistico a tratti sia per il periodo in cui la storia a volte ci riporta con i suoi flash back, sia per le vite dei protagonisti che, troppo incentrate sulla natura, non hanno alcun briciolo di modernità. neanche l'amicizia tra Pietro e Bruno, o il segreto che i genitori nascondono su quelle montagne per le quali provano tanto amore, riesce a donare luce a questo libro, che visto il finale, resta tetro, triste e cupo, seppur nel buon intento di evocare in chi legge umanità, buoni sentimenti e amore per la natura, a dispetto della città vista solo come soffocante e caotica.

giovedì 8 novembre 2018

So che un giorno tornerai

Emma avrebbe dovuto chiamarsi Giorgio, ed essere un maschio perchè Pasquale, l'uomo calabrese di cui la madre Angela Triestina si è perdutamente ed irrimediabilmente innamorata e con il quale l'ha messa al mondo, le aveva detto che essendo già sposato, avrebbe riconosciuto il bambino solo se fosse stato un maschio ma quando a nascere è Emma, per la madre è un grosso trauma. Così, Emma crescerà in una famiglia numerosa che l'amerà moltissimo, composta da due nonni e 4 zii molto stravaganti ed eterogenei, ma quasi senza genitori e soprattutto senza sua madre, cosa che la indurrà a fare di tutto per essere un maschio, nella convinzione e con la speranza, che la madre possa accettarla e tornare definitivamente da lei. Luca Bianchini ci conduce per mano in una storia complessa, controversa e articolata, in cui ogni errore dei protagonisti sembra ripetersi ma spesso viene evitato per un soffio. Tra i suoi libri, questo a parere di chi scrive è forse il meno bello, ma non è comunque brutto ed è piacevole, nonostante il finale forse per certi aspetti un po' scontato, e compreso nel titolo.

lunedì 29 ottobre 2018

Friend request

Louise, Sophi ed Ester, ormai trentenni, ricevono su facebook la richiesta di amicizia di una loro compagna di classe, Maria Wenster. Sarebbe tutto ok, se non fosse che Maria, è morta quando loro erano ancora al liceo e quel che è peggio, loro ne sono in qualche modo responsabili, o almeno sono sicure di esserlo; In particolare Louise, che si mette subito in allarme e in preda al panico, contatta le altre, per capire cosa stia succedendo, e chi si cela dietro quel profilo. Un triller psicologico, avvolgente, coinvolgente, sconvolgente e accattivante fin dalle prime righe, vi travolgerà in una storia fatta di colpi di scena, fino ad un finale totalmente inaspettato. sebbene alcuni eventi appaiano prevedibili è un po' forzati, il libro vi terrà col fiato sospeso fino all'ultima pagina, inducendovi ad inevitabili riflessioni sul passato di ognuno di noi e su come questo infondo, per quanto si cerchi di seppellirlo, resti indimenticato e, ritorni sempre a galla nei modi più imprevedibili, e quanto meno ce l'aspettiamo. Un libro che scava nelle paure di ognuno di noi, paure che con l'avvento di social e tecnologia, sono inevitabilmente cambiate, adattandosi al nostro tempo. a chi infatti, non potrebbe capitare d'incorrere in una richiesta di amicizia sbagliata, indesiderata, non voluta, di cui potrebbe essere difficile liberarsi?

domenica 29 luglio 2018

La tentazione di essere felici

Cesare Annunziata è un vecchio scorbutico, sociopatico, antipatico, spesso nevrotico che fin dalle prime righe risulta per il lettore maledettamente divertente, ma al contempo irritante per il suo fare come già detto, non esattamente dolce e conciliante. Sveva e Dante, i figli avuti dalla moglie Caterina morta qualche anno prima, fanno fatica a relazionarsi con lui, come d'altronde lui fa fatica ad interagire col resto del mondo. Quando incontrerà Emma, la vicina di casa che le ricorda tanto Sveva, la vita gli offrirà la possibilità di apparire per ciò che è realmente, sciogliendo il trucco di qualche maschera. Con i suoi personaggi accattivanti e strampalati, il libro è bello, leggero e divertente ma la storia di Emma, confluisce una malinconia e una rabbia che si appiccicano addosso, non riuscendo a lasciare indifferente chi legge. Questo libro è anche un ottimo tentativo di affrontare un tema del quale non si parlerà mai abbastanza, la violenza e i maltrattamenti subbiti dalle donne, la paura di denunciare, che sfocia troppo spesso in epiloghi non propriamente felici. Per fortuna però, il resto della storia, confluisce spensieratezza e strappa non pochi sorrisi. Dal libro è stato tratto anche un film liberamente ispirato, la tenerezza ma come al solito, il libro supera il film.

martedì 3 luglio 2018

Un ragazzo normale

Mimì ha 12 anni, anche se il suo modo di vivere, parlare e pensare, lo rendono più adulto e spesso incompreso agli occhi degli altri, anche e soprattutto a quelli della sua umile famiglia, che vive onestamente accontentandosi di ciò che la vita può offrire loro giorno dopo giorno, senza chiedere altro; Come il padre Rosario, che fa il portiere in un palazzo del vomero, i nonni Maria e Gennaro, la sorella Bea e mamma Loredana, tutti insieme, tutti a condividere lo spazio angusto e spesso troppo stretto della loro casa mentre Mimì, ha bisogno di evadere, volare alto, cosa che farà grazie ai libri, la scrittura e la sua mente acuta e forse troppo intelligente per quel contesto. Ad aiutare mimì nel perseguire i propri obiettivi credendo sempre nei suoi sogni e in ciò che fa, ci penserà l'amicizia con il suo supereroe Giancarlo Siani, un giornalista venticinquenne che pagherà a caro prezzo la sua sete di verità, giustizia e voglia di credere nei propri ideali, senza fermarsi mai, il suo coraggio e la sua onestà. L'estate del 1985, cambierà per sempre la vita di Mimì, che si troverà ad innamorarsi per la prima volta di Viola, a perdere l'amicizia di Sasà che però forse non l'ha mai capito davvero, come tutti quelli della sua età del resto, perchè a volte non è mai l'età cronologica a contare nella vita ma quella mentale. Il libro traccia in maniera intensa, onesta e coinvolgente il percorso della vita, spensierato e spietato come solo lei sa essere, in un vortice denso e ricco di avvenimenti, che terranno il lettore incollato al libro fino all'ultima pagina, regalando unfinale bello, amaro e malinconico. un ragazzo normale è anche un tuffo nei ricordi, tra programmi tv, film, telefilm e oggetti cult degli anni 80. Questo libro è a parere di chi scrive, anche un inno alla libertà, all'onestà, alla cultura, all'importanza e al potere delle parole scritte, lette, dette e mai taciute, alla voglia di non fermarsi, al coraggio, all'importanza di perseguire e inseguire sogni e obiettivi, trovando la forza di non fermarsi mai, in se stessi e grazie all'aiuto di chi ci vuole bene, e supporta in ogni nostra intenzione, anche quando spesso non veniamo compresi come accadeva per Mimì e la sua famiglia, che non perdeva occasione di dimostrargli e ricordargli quanto fossero fieri di lui, anche se non sempre capivano, e temevano che quel figlio, fratello, nipote... un po' troppo scenziato ma anche troppo piccolo, potesse cacciarsi in qualche guaio, o semplicemente, non riuscivano a trovare con lui un vero e proprio punto d'incontro ma non per questo, lo amavano meno. Un libro che riesce a fondere sapientemente fatti reali e non, che parla di normalità perchè i supereroi di tutti i giorni spesso, si riscontrano nei ragazzi normali, come proprio il titolo del libro sottolinea, per questo, lo trovo anche un inno alla normalità di tutti i giorni anche quando a volte, come nel caso di Giancarlo, ci rende eroi che hanno fatto la storia inconsapevolmente.

mercoledì 27 giugno 2018

Ti lascio per non perderti

Rian e Lauren si conoscono e si amano fin dai tempi dell'università. Quando però il loro matrimonio entra in crisi, non esitano a prendersi un anno di pausa, per capire cosa potrebbe accadere restando lontani. Se non si amano le storie d'amore, ti lascio per non perderti potrebbe tranquillamente giacere sul comodino, dopo averne iniziato qualche pagina. Se invece si decide di proseguire, si verrà piano piano catapultati nelle storie sempre più avvolgenti e coinvolgenti dei protagonisti. Un libro onesto e schietto, che affronta in tutto e per tutto le difficoltà che a volte possono subentrare nel quotidiano, la paura dell'indelicatezza nel dire ciò che si vorrebbe, quando ci si conosce troppo e ci si potrebbe mancare di rispetto. La voglia e la necessità del distacco, il bisogno di provare a riemergere. Un libro completo e sincero, che affronta i sentimenti da ogni angolatura e senza troppe sfumature ne giri di parole. Ti lascio per non perderti però non è solo una storia d'amore, ma anche di famiglia, amicizia, fratellanza e unione. una storia intensa dove i sentimenti vengono affrontati con semplicità e schiettezza, ma a tutto tondo e da ogni angolatura, sotto ogni sfaccettatura e in ogni sfumatura, soprattutto i sentimenti di ogni tipo, un romanzo d'amore che però non include solo l'amore di coppia, ma che dall'amore di coppia ne fa il suo inizio senza che ne resti il fulcro, per poi spostarsi su tutti gli altri sentimenti che nella vita coinvolgono ogni essere umano.